Il modellino 1:43
Il modello fa parte della raccolta "Auto Da Corsa - I Miti Della F1" edita da RBA Fabbri. Il tubo di Pitot sul muso è stato erroneamente montato al contrario dal fabbricante!

Perchè è nella mia raccolta
Vettura che corse una sola gara, la vinse, fu considerata irregolare pur senza essere squalificata, ma solo bandita dai GP successivi dalla FIA.

Valutazione modellino: ***

La vettura reale
Mentre la Lotus 79 dominava col suo innovativo effetto suolo, Bernie Ecclestone, patron della Brabham del campione del mondo in carica Niki Lauda, non era affatto contento e sollecitava la sua squadra di tecnici perchè trovassero una soluzione competitiva. Ma progettare un telaio nuovo in poco tempo era impensabile anche perchè, a causa del largo motore boxer Alfa Romeo fornito alle Brabham, fare delle fiancate efficaci come quelle della nera vettura rivale era un'utopia.
Così l'incredibile Gordon Murray rubò un'idea delle Chaparral delle serie USA Can-Am, aggiungendo al retrotreno un enorme ventilatore mosso dal potente propulsore italiano: per giustificare la novità si disse che l'apparato serviva per raffreddare un radiatore posto sopra il motore, in realtà l'infernale accrocchio aspirava l'aria dal fondo vettura, sigillato da falde a 45° posizionate non solo sui lati delle fiancate, ma tutt'intorno al veicolo. L'aderenza era spaventosa e Lauda vinse in carrozza quando riuscì a superare Andretti a metà del GP di Anderstorp, con la Lotus dell'italoamericano che, una volta finita dietro all'aspirapolvere rosso e blu, fu investita da una serie inenarrabile di detriti sputati fuori dalla turbina di quest'ultima, detriti che ne colpirono a più riprese i radiatori, provocando in pochi km la rottura del motore e il conseguente ritiro del futuro campione del mondo 1978.

Curiosità legate al modello
Per nascondere visivamente agli avversari il retrotreno della Brabham, da un albergo nelle vicinanze furono rubati (non si sa da chi) un paio di... coperchi dei bidoni delle immondizie, che si adattarono in maniera perfetta al diametro del ventolone!
Per celare invece le prestazioni, come racconta Ermanno Cuoghi (ex capomeccanico di Lauda) in un intervista su Autosprint, su richiesta di Murray le Brabham fecero le qualifiche col pieno di benzina e gomme dure! In effetti quando i meccanici misero in moto la "BT46B" nei box il risucchio della ventola fu talmente forte che la vettura toccò terra da ferma. Per impedire che il fondo si distruggesse in pochi giri vennero cambiate le molle standard, da 1000 libbre, con altre da 3000 e, messi come deciso oltre 200 litri nei serbatoi, Lauda e Watson si qualificarono al secondo e terzo posto dietro ad Andretti: il bluff era fatto.
Brabham BT46B by RBA Fabbri
Brabham BT46B by RBA Fabbri

 

Brabham BT46B (Niki Lauda - GP Svezia 1978)
Brabham BT46B (Niki Lauda - GP Svezia 1978)

 

La Brabham BT46B vista posteriormente
La Brabham BT46B vista posteriormente