La Fia e i punteggi, una storia infinitaE' tornato di moda il problema dei punteggi da assegnare in F1. Periodicamente la tiritera torna fuori e pare impossibile (ma forse no, sapendo chi governa il mondo automobilistico) ogni volta si fa peggio. Chiusa la stagione 2009, ecco proposta l'idea "MotoGP"; punteggi ai primi dieci classificati, con 25 punti al primo, 20 al secondo, 15 al terzo, 10 al quarto, 8 al quinto, eccetera.
Quando a dicembre ho letto la notizia mi è venuto da sorridere, ma mai quanto dopo aver visto i commenti dei giornali specializzati che si perdevano nel dire che negli ultimi anni (cioè dall'ultimo cambio regolamentare sui punteggi) non sarebbe mutato nulla a parte un'occasione (Hamilton-Massa a posizioni invertite nel 2008, campionato notoramente... lineare e senza polemiche).
Grazie tante..! Se la distanza in percentuale tra le posizioni principali è uguale... come caspita possono cambiare le cose? Cioè Prima era 10, 8, 6 ai primi tre, ora propongono 25, 20, 15: dove sta la novità? E si fanno anche le statistiche! Non ho parole. Cambierebbero le cose proprio e solo in caso di piazzamenti nelle retrovie più o meno racimolati in gare "sfigate" dai protagonisti di turno che invece, se lottano per il Mondiale, è scontato che di regola figurino assieme alle loro macchine spesso e volentieri sul podio. Gli esiti cambierebbero cioè nella mediocrità, non nell'eccellenza.

D'altra parte ormai ho fatto il callo a queste "innovazioni" (e non parliamo dei regolamenti tecnici... follia pura!), e mi ricordo l'assurdità del passaggio allo schema 10-8-6 nato nel 2003 (si disse) per contrastare il dominio Schumacher-Ferrari. Che infatti ha vinto lo stesso per altre due stagioni. Insomma, una volta si dava un punto all'autore della pole: questa era una cosa intelligente. Si potrebbe magari assegnare qualcosina anche a chi fa il giro veloce in gara, stimolando un pilota a dare il massimo fino alla fine, anche se fosse doppiato.

Invece "copiano" il Motomondiale, loro. Almeno lo copiassero bene. Da Valentino Rossi e soci infatti vanno 25 punti al primo e 20 al secondo, ma poi il terzo ne piglia 16, il quarto 13, il quinto 11. Così la forbice è 5 punti fra primo e secondo, ma poi 4 fra secondo e terzo, 3 fra terzo e quarto, 2 fra quarto e quinto. Non è il massimo, ma almeno c'è una logica di premio corretto tra le prime posizioni, anche se tre secondi valgono ben più di due vittorie, il che mi lascia perplesso. Di positivo c'è che si crea una classifica anche fra i piloti di secondo livello, con bolidi meno performanti, che arrivano dietro ai big.

Insomma, non so se si è capito, ma io sono legatissimo al 9-6-4-3-2-1 durato per decenni e che è l'ideale, oltre che tradizione in uno degli sport più famosi del pianeta. Tra l'altro in questo modo le statistiche fra i vari anni resterebbero valide e si continuerebbe a poter confrontare la media punti di Button con quella di Senna, o di Ascari, o di Stewart. Si dirà che vogliono premiare anche gli arrivati dopo il sesto: benissimo, dove sta il problema? Esistono le frazioni di punto: ad esempio si potrebbe dare mezzo punto (0,5) al 7°, un terzo di punto (0,33) all'8°, un quarto (0,25) al 9° e un quinto (0,2) al 10°. E poi un punto alla pole e mezzo al giro più veloce in gara.
Troppo difficile? O forse per fare i caporioni della FIA non bisogna aver fatto le scuole elementari.