La collisione in partenza tra Button, Alonso e Schumacher a MelbourneMettiamoci d'accordo, perchè a me la Formula 1 piace e la guarderei comunque, gare entusiasmanti o meno. Quello che non mi garba sono i commenti non obiettivi, o meglio quelli poco aderenti alla realtà. In Bahrain tre settimane fa si è corsa la prima gara, ha vinto Alonso, ma la competizione è stata assolutamente noiosa; e siamo tutti d'accordo.
Molti, soprattutto fra gli addetti ai lavori, hanno addirittura fatto il funerale a tutta la F1. Poi invece si è corso domenica scorsa in Australia, stavolta ha vinto Button, ma la corsa è stata assai avvincente, con susseguente immediata (e scontata) riesumazione del "cadavere F1".

Però non mi si venga a dire (leggete l'editoriale di Alberto Sabbatini sull'ultimo Autosprint) che "il merito principale va alla pista, è bastato un circuito all'antica - non disegnato da Tilke - per riportare in F1 lo spettacolo".
A parte il fatto che per considerare Melbourne "circuito all'antica" ci vuole un bello sforzo di fantasia, il succo è (oramai da anni) che, se c'è la pioggia, le gare sono interessanti, se invece madre natura mantiene il sereno o il poco nuvoloso, per il Circus sono dolori.
Melbourne è un obbrobrio di circuito, non diciamo sciocchezze, il Bahrain è cento volte meglio. Ma in F1 non si sorpassa non da quando c'è Tilke, ma da quando i progettisti (e i regolamenti fatti malissimo) hanno portato all'esasperazione l'areodinamica e soprattutto quegli stramaledetti freni in carbonio, coi quali si frena dentro le curve, e non prima come sarebbe... umano.

Non c'entra la conformazione del circuito, a Melbourne che sorpassi ricordate negli anni scorsi? E' il solito trenino, e se uno tenta qualcosa con pista asciutta contro chi gli è davanti, intendo davanti e senza problemi di gomme o di motore e con invece un minimo di orgoglio di pilota, se uno dicevo tenta qualcosa, di solito va a finir male. Anzi, l'anno scorso è finita male anche se quello davanti i problemi di gomme, e grossi, li aveva: vedi Vettel attaccato da Kubica all'ultimo giro con susseguente doppio ritiro delle monoposto.

No no... i circuiti all'antica erano altri. E non occorre scomodare i 22 km della Nordshleife, bastano Kyalami, Zeltweg, Zandvoort, Watkins Glen e Silverstone dei bei tempi. Adesso in piste come quelle si potrebbe ancora superare, anche senza pioggia. Con fatica, ma ce la si potrebbe fare. L'architetto Tilke non ha mica fatto brutti circuiti tutto sommato: molto peggio sono gli aborti fatti in altri impianti non si sa da chi, come Imola (mamma mia! Per fortuna che non ci si corre più con quello schifo di chicanes al posto del Tamburello e della Villeneuve) od Hockenheim. E dei "circuiti all'antica" ormai ci resta solo Spa... perchè anche Monza è una ciofeca da tre lustri a questa parte senza le vere curve di Lesmo.
La faccenda è solo una, che con la pioggerellina diventa avvincente pure Montecarlo mentre, senza, la possibilità di avere gare a trenino sale al 90% o giù di lì, indipendentemente dal circuito. Insomma, a parer mio non c'è equilibrio nel valutare la situazione: dopo il Bahrain tutti a rimpiangere le gare coi rifornimenti (mentre il fatto che non ci siano, come già ho detto in un intervento scorso, dà ai piloti una chance in più per "sparigliare le carte", proprio come ha fatto Hamilton in Australia, che infatti ha perso dei posti e il confronto con Button, ma almeno mi (ci!) ha fatto divertire alla grande), dopo l'Australia invece escono quelli che vogliono "i circuiti all'antica" come... Melbourne. Che poi, non so voi, ma io tra l'altro scelgo Adelaide tutta la vita.