La Tyrrell di Derek Daly vola sopra le altre F1 nella partenza del GP Montecarlo 1980Si è chiuso il GP di Monaco con la doppietta Red Bull, ennesima corsa noiosissima con le sole emozioni date dai sorpassi di Alonso su Virgin e Lotus, vetture di un lustro al giro più lente della Ferrari dello spagnolo (e, nonostante tutto, spreco di superlativi assoluti da parte dell'immarcescibile uomo-Rai Gianfranco Mazzoni).


Così preferisco andare a ripescare il ricordo del GP monegasco di trent'anni fa, quella corsa del 18 maggio 1980 con una delle partenze più spettacolari che la storia ricordi.

Vanno di moda le wing-car, e il più veloce in qualifica è stato Didier Pironi con la biancazzurra Ligier, seguito dal duo Williams Reutemann-Jones, dalla Brabham di Piquet, dal compagno Laffite e dalla pessima Ferrari portata però in 3a fila da uno strepitoso Gilles Villeneuve.
Pronti-via e le prime file partono regolari; chi invece opera una letterale "jump-start" è Derek Daly: l'irlandese, scattato con la sua Tyrrell dalla 12a posizione, arriva a Saint Devote come un fulmine e decolla tamponando l'Alfa di Giacomelli, la passa in volo, usa la McLaren di Prost come ulteriore trampolino, e atterra virtualmente al 7° posto, sfasciando come fosse un'enorme mannaia la vettura gemella di Jarier, incolume per miracolo o giù di lì. L'unico felice è il "signor Candy", che farà vedere in primissimo piano e in modo ripetuto la propria sponsorizzazione in tutti gli schermi del mondo nei replay dei giorni successivi.

Tornando alla corsa, niente safety car, ai commissari basta un giro e mezzo per spostare dalla traiettoria tutte e quattro le vetture coinvolte. In testa Pironi condurrà a lungo davanti alle Williams, salvo poi sbattere a due terzi gara alla curva del Casinò quando, non più sotto insidia visto il ritiro del pressante Alan Jones, pareva avere la gara saldamente in pugno. Grande delusione anche per l'Alfa Romeo di Patrick Depailler, out a metà gran premio quando era quarto.
Vincerà così con grande margine Carlos Reutemann sulla sua Williams numero 28, davanti ai conservativi Laffite e Piquet, ad un coriaceo Mass sulla Arrows e all'indomito Villeneuve, attardato prima dalla vettura di Daly nella caotica partenza e poi da una lunga sosta ai box per la sostituzione degli pneumatici, ma capace di grandi sorpassi a S.Devote, come quelli sulla Renault di Arnoux e sull'Arrows di Patrese. Altri tempi, altre vetture, altre regole, altri commentatori. E tanta nostalgia.