Sebastian Vettel, campione del mondo F1 per la stagione 2010Con un finale di stagione rischioso ma esemplare la Red Bull ha portato Sebastian Vettel ad essere meritatamente il nuovo campione del mondo di Formula 1. Il tedesco toglie così a Lewis Hamilton il primato per il più giovane iridato nella categoria regina dell'automobilismo, avendo trionfato a soli 23 anni, 4 mesi e 11 giorni.

Giusto così, quando ad esser premiati sono non solo il pilota e la vettura più veloci, ma anche la scuderia che, forte della propria superiorità, persevera nelle proprie scelte in barba a tutto e a tutti, trionfando con chi si desiderava lo facesse dalla prima gara, non si può che togliersi il cappello ed applaudire.
Troppo in crisi la McLaren a tre quarti di stagione, troppi errori di Maranello fino a metà anno (parliamo dopo di quest'ultimo GP), troppe rotture Red Bull sparse qua e là: e senza queste ultime Webber e Vettel si sarebbero giocati in perfetta solitudine il titolo tra loro già da tempo, senza interferenze da Woking o da Maranello.

Nonostante tutto però, Alonso e la Ferrari partivano da favoriti all'ultima gara; ma l'errore finale al muretto è stato decisivo. Non conta se la fermata di Webber sia stata "camuffata" da quella toccata al rail nei primi giri, anche se l'australiano fosse entrato per scelta personale per cercare di spaiare le carte la Ferrari avrebbe dovuto lasciar fuori sia Alonso che Massa. Oltretutto c'era anche stata la safety car che, era chiaro, avrebbe fatto durare a lungo anche le gomme più morbide: i passaggi ad andatura lenta, infatti, raffreddano le coperture rendendole sì meno performanti per il restart, ma le stabilizzano per i giri successivi (e questo lo si è visto in molte occasioni in passato); altrimenti non si spiegherebbe quell'inflazionato commento da parte di molti telecronisti quando dicono "il pilota ha lasciato raffreddare le gomme per qualche giro prima di cercare di riprendere ad attaccare".
I cronisti, già. Il trio Mazzoni-Capelli-Bruno oramai ha il prosciutto davanti agli occhi: davano per scontato che "bastava" che Alonso superasse Petrov, senza pensare che davanti poi c'era Rosberg con una vettura ancora più veloce sul dritto... E oltretutto si sono accorti a soli 10 giri dalla fine che anche Kubica sarebbe finito davanti allo spagnolo, quando il buon Robert erano già venti tornate che sommava ad ogni tornata da mezzo secondo a un secondo di vantaggio su chi gli stava dietro, da Sutil ad Alguersari. Ma ammettere i propri errori (e migliorare per il fututo, altrimenti diventerebbe inutile!) è davvero difficile, vedo. E che io mi metta a ricercare tale virtù in chi sbaglia di continuo è in fondo controproducente per il mio tempo libero.

Sento che l'ingegnere di pista di Alonso, dopo il (secondo me) clamoroso team-radio per stimolare Alonso ("so che è difficile, ma devi passarlo, usa il tuo talento" - traduzione: "ho fatto una cazzata, cerca di rimediare tu"), ha bofonchiato nel post gara una specie di mea culpa per il pit stop Ferrari assolutamente disastroso (come scelta tempistica, non certo per esecuzione pratica), ma anche lì, se non si migliora per il futuro, tale dichiarazione avrà un valore ininfluente.

Maranello ultimamente è come se fosse sempre consapevole di non avere l'auto migliore, e per migliorare cerca di... prevedere il futuro: con la pioggia, con le safety car, con il pit stop anomalo di Webber, chissà con cos'altro in futuro. Stavolta avevano preso in anticipo il rischio Massa (accettabile per provare a rallentare Webber ma, ripeto, che io avrei comunque lasciato fuori) e sono convinto che se Felipe fosse saltato davanti a Webber dopo la sua sosta (ci voleva un mezzo miracolo, avendolo fermato solo un giro dopo l'australiano), Alonso sarebbe stato lasciato in pista, e sarebbe arrivato comodamente quarto, come serviva.
Invece con Massa è andata male, e allora è subentrata la paura che Webber rimontasse. Oddio, cosa succede "se Webber rimonta"? Intanto è dietro... lascia che rimonti, se ce la fa..! Non ha ancora iniziato a farlo, cosa vai a fasciarti la testa prima di rompertela!?
Invece a Maranello sono così. Loro vogliono prevedere. Non cavalcano con decisione i fatti, vogliono interpretarli, forgiarli a loro piacere: ed ecco uscire situazioni assurde come quella (Malesia 2009) di mettere le full wet a Raikkonen quando doveva ancora iniziare a piovere. E allora, se hai queste iniziative pirotecniche, è giusto che tu perda e siano altri a vincere.

Concludo con una battuta, da italiano sconfitto, parafrasando la favola della volpe e l'uva: tutto sommato meglio così, in questo periodo di crisi finanziaria: per la mia collezione 1:43 mi basterà infatti la Red Bull di Vettel per coprire sia il campionato piloti che quello costruttori: avessi dovuto procacciare anche la Ferrari 1:43 avrei speso di più, per una vettura che oltretutto, diciamocelo francamente, come quella dell'anno scorso molto bella esteticamente non è... ;-)

Sotto con la prossima stagione!