La McLaren di John Watson durante il GP di Gran Bretagna 1981Il 18 luglio 1981 è in programma sul circuito di Silverstone la nona prova del campionato mondiale di F1. L'argentino Carlos Reutemann su Williams è saldamente al comando della classifica piloti con 37 punti, seguito a distanza dal brasiliano Nelson Piquet con 26 e dal compagno di scuderia, l'australiano Alan Jones, iridato in carica, con 24 punti.

Molto attesa, in un circuito velocissimo, la prova delle Ferrari turbo, grazie anche alle recenti vittorie a sorpresa di poche settimane prima, a Monaco e in Spagna, del funambolico Gilles Villeneuve.
La prima fila è appannaggio delle Renault di Arnoux e Prost, in seconda ci sono Piquet sulla Brabham e Pironi sulla prima Ferrari, in terza Watson e De Cesaris con le due McLaren, in quarta Jones sulla Williams e Villeneuve, e in quinta Reutemann in compagnia della Arrows di Patrese. Scattano bene Prost e le rosse di Maranello che chiudono il primo giro nell'ordine, mentre Alboreto e Stohr sono subito out.

La carambola innescata dalla Ferrari di VilleneuveArnoux passa in fretta i rivali ferraristi in difficoltà nei curvoni velocissimi e parte alla caccia di Prost; anche Piquet si intromette tra le due Ferrari mentre Villeneuve, evidentemente nervoso per le posizioni perse, commette un madornale errore al termine del quarto giro, scomponendosi sul cordolo della chicane Woodcote e intraversandosi in mezzo alla pista in un drammatico replay del numero di Scheckter di otto anni prima. Jones, nella scia del canadese, centra in pieno la 126CK, Watson riesce invece ad inchiodare evitando i due mentre dietro di loro De Cesaris non riesce a fare altrettando finendo nelle reti.

Dopo 5 giri la situazione vede Prost al comando con quasi 7 secondi di margine, poi nell'ordine Arnoux, Piquet e Pironi, quindi un buco di qualche secondo dovuto alla carambola descritta, con Reutemann, Andretti, Giacomelli, Tambay e Watson a seguire. Pironi è chiaramente il più lento del gruppo e su di lui rientrano Reutemann, Andretti e Watson, in deciso recupero dopo la manovra per evitare la collisione con Villeneuve. Piquet, scatenato alla caccia delle Renault, commette un errore ed esce di pista rovinosamente al 12° giro: per lui c'è anche qualche contusione alle gambe che richiede l'intervento di un'ambulanza.
Reutemann adesso è senza rivali e può impostare una gara tattica di attesa senza rischiare troppo. Prende così l'iniziativa l'irlandese John Watson con la sua innovativa McLaren col telaio in fibra di carbonio, che in un paio di giri si libera dei tre piloti davanti a lui e si posiziona al 3° posto. A Pironi intanto esplode il motore e ciò mette fine alla disgraziata gara dei ferraristi. Dopo 15 giri Prost ha oltre 8 secondi di margine su Arnoux, con Watson e Reutemann staccati di ulteriori 25 secondi dalla Renault numero 16. Un paio di giri dopo però è proprio il leader ad entrare ai box con evidenti problemi al propulsore: anche per lui c'è il ritiro.

A questo punto la gara, dopo la serie in sequenza di colpi di scena iniziali, vive una lunga fase di stanca, con le posizioni ben delineate e nessun duello in vista. Solo verso metà gara si registra il sorpasso di Patrese su Andretti per il 4° posto; dopo 46 tornate sono proprio solo i primi quattro piloti ad essere a pieni giri. Dalla tornata 55 però Arnoux comincia a rallentare più del normale e il suo vantaggio scende prima a 20, poi a 16 secondi, con addirittura i doppiati che tendono a rifarglisi sotto. Watson a questo punto ha la gara in mano e guadagna terreno sul francese al ritmo di 3 secondi al giro. Al box Renault sono pronti per un cambio gomme, ma i problemi della vettura gialla non paiono assolutamente dovuti agli pneumatici.

John Watson sulla McLaren numero 7 a fine garaGli ultimi giri si preannunciano come un calvario per Arnoux: non può difendersi da Watson e poco dopo la sua vettura si ferma ammutolita sul rettilineo dei box. La gara a questo punto volge al termine ma c'è un'ultima emozione: Patrese, salito al terzo posto grazie al ritiro di Arnoux, si ferma a sua volta in mezzo al prato con l'arancione Arrows in panne: una disdetta per il padovano, che lascia così il gradino più basso del podio ad un Jacques Laffite autore con la Ligier di una gara a dir poco anonima. Secondo è Reutemann, che a sei corse alla fine vola in classifica a +17 su Piquet, con i giochi che in ottica campionato paiono fatti a suo favore. Ma le cose non andranno purtroppo lisce all'argentino.
Trionfa così John Watson sulla McLaren MP4, ed è la prima vittoria per una vettura dotata di telaio interamente costruito in fibra di carbonio, frutto dell'ingegno di John Barnard e della tecnologia areospaziale della Hercules. Per questo il GP di Inghilterra 1981 sarà ricordato come fondamentale nella storia tecnologica della Formula 1.

Nell'immagine Watson saluta a fine gara: da notare il sollevamento del corpo vettura che i piloti attuavano nel giro di rientro ai box grazie a dei martinetti idraulici, per aggirare il regolamento del 1981 e rientrare nelle misure minime consentite riguardo l'altezza da terra delle monoposto.