La nuova Ferrari e il famigerato gradino sul musettoSe togliessimo colore e sponsor alle vetture di Formula 1 degli anni 2000, quanti sarebbero in grado di riconoscere in pochi secondi una Ferrari da una McLaren, o una Red Bull da una Williams? Negli anni 70 ed 80 non era così. Mi rammento ancora di quando ero piccino (e novizio all'automobilismo sportivo) e assistetti alla visione di un GP nel 1977 al mare, guardandolo in un televisorino portatile da 14 pollici in bianco e nero assieme ad un'amica più grandicella ed appassionatissima.

A metà gara inquadrarono in lontananza una vettura ferma sul prato e che fumava: "Evviva!", fa lei, ferrarista doc, "si è ritirato Hunt". Le domandai come avesse fatto a capire, e mi sentii rispondere: "Facile, auto bianca e piatta, McLaren, pilota col casco nero... Hunt!". L'inquadratura si era nel frattempo avvicinata, e Hunt... era proprio lui, con tanto di sovraimpressione e parallelo commento di Poltronieri.

Nel 1977 la McLaren era la McLaren, e non la potevi confondere non solo con la Ferrari o con la Lotus, più scure, ma nemmeno con le chiare Ligier, Renault o Shadow, e nemmeno in un televisore da spiaggia monocromatico. E la Ferrari del '77 non era la Ferrari del '78, o del '79... Pur lasciando gli sponsor... se metto in fila le monoposto di Maranello dal 2000 al 2006, oppure le ultime quattro Red Bull senza numeri di gara... chi me le saprebbe abbinare alle annate giuste?

Quest'anno c'è il gradino, orripilante caratteristica che trasforma le monoposto in tante Fiat Multipla prima serie e dovuta al fatto che la Federazione, in nome della sicurezza, ha abbassato il limite di altezza dei musetti di circa 7 centimetri, per "evitare ferite ai piloti in caso di urto trasversale fra vetture". Come dire che se ti viene addosso una lama posta a 550 millimetri da terra invece che a 625... ti fai meno male. Ma per piacere! Non era meglio dire che tutto ciò che sta davanti all'asse anteriore delle vetture deve rimanere sotto la diagonale che collega la parte più alta della centina anteriore del telaio e un punto a terra distante un tot da quest'ultimo? Si rendevano i musi più sicuri, le auto più lente e meno sensibili all'effetto di turbolenze di chi precede. Invece no. Scrivono chilometri e chilometri di regolamenti in modo astruso e così sorgono appendici assurde dappertutto. Poi, quando uno ha la pensata di sfruttare i gas di scarico, glieli si vieta con postille e comma vari sulla gestione elettronica del motore. Obbligate invece ad un bel fondo piatto esteso su tutta la vettura e lasciate l'inventiva sul resto!

Si potrebbe aggiungere al regolamento queste norme:

- Articolo 1: Le vetture devono avere una lunghezza minima di 4,50 metri e massima di 4,75 metri (dove finirebbe la benzina?).
- Articolo 2: Le vetture devono avere una larghezza minima di 1,90 metri e massima di 2,10 metri (un po' più auto, un po' meno missili, diamine!).
- Articolo 3: Ogni parte della vettura che si trova davanti alla tangente anteriore dei pneumatici anteriori deve avere una larghezza massima di 1,5 metri (che spariscano le enormi ali che si sbriciolano ad ogni duello).
- Articolo 4: Chiamando A la proiezione del punto medio dell'asse anteriore su un piano parallelo a quello di riferimento e a quota di 60 cm rispetto ad esso, e chiamando B un punto sul piano di riferimento e sull'asse longitudinale della vettura distante 2 metri oltre l'asse anteriore, nessuna parte della vettura può trovarsi al di sopra della diagonale che collega A e B (niente musi alti, niente vagonate di aria che passano sotto l'auto, diffusori posteriori meno decisivi).
- Articolo 5: Ogni parte della vettura che si trova dietro la tangente posteriore ai pneumatici posteriori deve avere una larghezza massima di 1 metro e trovarsi ad una distanza minima di 80 cm e massima di 110 cm rispetto al piano di riferimento (niente alette e paratie sforellate che arrivano a grattare l'asfalto).
- Articolo 6: Ogni parte della vettura che si trova fra la tangente posteriore ai pneumatici anteriori e la tangente anteriore ai pneumatici posteriori deve avere una larghezza massima di 1,5 metri e deve sottostare al regime di fondo piatto.
- Articolo 7: Ogni parte della vettura che si trova davanti alla tangente anteriore dei pneumatici anteriori e che contemporaneamente sta entro i 50 cm di distanza dall'asse lognitudinale della vettura stessa, deve rientrare altresì nel regime di fondo piatto.
- Articolo 8: Il pilota seduto all'interno dell'abitacolo, in ogni parte della vettura che sta davanti al volante, deve poter portare i piedi ad una distanza non superiore ai 10 cm dal piano di riferimento.

In particolare le ultime norme impedirebbero di avere i musi alti e anche quegli odiosi "coltelli" in carbonio sotto l'abitacolo che si possono flettere in barba ai regolamenti. Le monoposto sarebbero molto più uguali "sotto", e i progettisti cercherebbero perciò le innovazioni "sopra", con forme magari brillanti e piacevoli.

Sono convinto si tornerebbe a vetture distinguibili, e ai sorpassi anche senza KERS o ale mobili (puah! Che schifezza di aggeggi), e basterebbe ancora un televisorino in bianco e nero per scoprire magari che a Saint Devote Button ha scavalcato Webber...

Comunque, siccome sono un tipo propositivo, qualcosa di utile voglio trovarla, nel famigerato gradino. Se tutti facessero come la Ferrari, che lì ha piazzato i suoi numeri di gara, almeno si tornerebbe a vedere quest'ultimi anche nelle inquadrature frontali delle vetture, come non accadeva dal 1994. E di questi tempi... scusate se è poco.