1983_rsm-patresePrimo maggio 1983, nel circuito del Santerno di Imola Ferrari, Brabham e Renault monopolizzano le prime tre file coi loro turbo superpotenti: in pole parte Arnoux con al suo fianco la freccia biancoazzurra di Piquet, mentre Tambay con la rossa 27 ha la propria terza piazzola di start personalizzata con la bandiera canadese dedicata a Gilles Villeneuve.

Al semaforo verde la Brabham numero 5 di Nelson si pianta e le Ferrari prendono comodamente il comando seguite da Patrese, col padovano che pare particolarmente in palla perchè scavalca subito Tambay e si mette alla caccia di Arnoux, mentre Cheever finisce la sua corsa col turbo rotto già a metà della seconda tornata. In una stagione in cui tutti i big provano ad imitare le strategie del rifornimento inventate dalla scuderia di Ecclestone e Murray l'anno prima, il dubbio ora è sapere chi ha meno benzina degli altri e sarà costretto per primo al rifornimento, perchè tale scelta potrebbe essere quella vincente o... quella perdente. Patrese pare il maggior indiziato perchè dopo aver chiuso il gap su Arnoux lo passa di forza alla staccata della Rivazza al giro cinque e inizia quella che pare una fuga decisa. Invece le posizioni si assestano poco dopo col quartetto di testa formato da Patrese, Arnoux, Tambay e Prost nell'ordine che viaggiano di conserva staccati di poco più di un secondo l'uno dall'altro.

La corsa vive qualche giro di calma con i distacchi in testa che si dilatano un pochino, fino a che inizia appunto la fase calda delle soste ai box: il primo a rientrare è un po' a sorpresa Renè Arnoux già al giro 20, cioè a solo un terzo di gara, quando si trova a circa quattro secondi dal leader: il pit-stop del francese dura 16 secondi e lo rimanda in pista al quinto posto, dietro all'Alfa Romeo di Andrea De Cesaris. Intanto sono iniziati anche le serie di doppiaggi per le vetture di testa, il che permette a Tambay, al secondo posto, di ridurre il proprio gap da Patrese. Al giro 27 rientra Prost che a sua volta effettua sosta per benzina e gomme per la sua Reanult in poco più di 16 secondi, accodandosi all'uscita qualche centinaio di metri dietro ad Arnoux.

1983 rsm-acquemineraliLa Ferrari di Tambay entra ai box a metà gara esatta e la sua sosta è la più rapida: in 15 secondi i meccanici di Maranello lo rispediscono in pista senza fargli perdere la posizione alle spalle di Patrese, che a sua volta si ferma all'inizio del giro 34, dimostrando che la propria vettura è chiaramente la più performante nonostante il carico di benzina superiore. Ma il cambio della posteriore destra è un mezzo calvario e la Brabham del padovano lascia la piazzola del rifornimento dopo oltre 23 secondi, che lo fanno retrocedere al secondo posto con solo un paio di secondi di vantaggio su Arnoux, e addirittura una decina di distacco da Tambay. Per qualche giro il gap resta stabile ma poi Patrese inizia ad inanellare una serie di giri veloci cui la Ferrari non riesce a controbattere. Il divario evapora velocemente al ritmo di quasi un secondo a tornata, e quando la freccia di Patrese aggancia il retrotreno della rossa non c'è difesa che tenga: Riccardo passa Patrick al Tamburello al giro 54 e la gara pare finita lì. Invece il ritrovato leader pare voglia anche prender il largo, ma all'accelerazione successiva dopo la Tosa il retrotreno Brabham sbanda paurosamente lasciando presagire qualche problema di tenuta ai seppur performanti pneumatici Michelin; l'ingresso successivo alla Piratella pare ok, ma alla chicane delle Acque Minerali la vettura anglo-tedesca scoda ancora salendo sul cordolo esterno e all'uscita successiva a destra manca completamente la traiettoria uscendo dritta per la tangente ed andando a sbattere violentemente sulle gomme di protezione all'esterno. Game over.

1983 rsm-tambayUn boato terrificante si alza dalla tribuna colma di fan Ferrari in quel settore, con anche gestacci inqualificabili di scherno al pilota (italiano!) che in Italia aveva avuto l'ardire di insidiare una vittoria della vettura preferita. Che vergogna. Arnoux si gira quasi nello stesso punto di Patrese, ma è fortunato perchè non sbatte e riesce a ripartire perdendo solo la posizione in favore di Prost. Non c'è doppietta Ferrari quindi, ma per il popolo rosso di Imola è poco importante: porta addirittura in trionfo Tambay che si ferma senza benzina nel giro di rientro.

Mi ricordo che ero felice anch'io di quella vittoria, mi mancava ancora troppo Villeneuve per non pensare scioccamente che un po' avesse guidato anche lui la rossa ventisette alla ricerca di riprendersi ciò che gli era stato tolto l'anno prima. Ma non era stata una vittoria limpida e meritata, tutt'altro. Quella fu la seconda e ultima vittoria di Tambay in Formula 1. Mi immagino tutte le maledizioni che gli avrà "bonariamente" tirato Patrese quel giorno...