La Red Bull RB7 alla presentazioneConclusosi il Campionato Mondiale di Formula 1 2011 con l'ennesima vittoria Red Bull (stavolta targata Mark Webber grazie alla patetica farsa dei presunti guai al cambio di Vettel), i miei calcoli aritmetici legati al fantastico rendimento della vettura austro-francese la portano a piazzarsi all'ottavo posto assoluto tra le scuderie iridate di tutti i tempi.

Per la precisione, la monoposto "bibitara" staziona ora tra la Williams FW15 del 1993 e la Mercedes W196 del biennio 1954-55, facendo uscire dalla top ten nientemeno che la mitologica Lotus 25 del 1963, magistralmente condotta dallo scozzese Jim Clark.

Siamo in anni dove la furbata regolamentare la fa da padrona: nel 2009 la Brawn dal doppio diffusore pareva potesse già far sfracelli e imitare in tutto e per tutto addirittura la inarrivabile McLaren MP4/4 del 1988, ma la bianca monoposto anglo-tedesca ebbe un calo nella seconda metà della stagione, e tale calo non le consentì nemmeno di entrare fra le top 40.
Analogamente, la Red Bull 2010 dall'ala anteriore "pieghevole" si perse un po' per strada a causa di vari guai meccanici e... strategici, e nonostante una netta supremazia tecnica riuscì solo a fare poco meglio della vettura portata al successo l'anno prima da Button e Barrichello (rischiando addirittura di perdere l'iride piloti nei confronti di Fernando Alonso e della sua Ferrari).

Quest'anno invece, grazie anche all'accrocchio del diffusore soffiato (ma non solo, c'è da tener conto di un immenso Sebastian Vettel, autore di records in serie), alla RB7 l'impresa di entrare nelle top ten è riuscita alla grande: anzi, sarebbe bastato un secondo posto di Webber ad Abu Dhabi (nell'unica gara dove Vettel ha dovuto ritirarsi e l'australiano non è andato oltre la quarta piazza) per guadagnare un gradino in più nell'elite delle vetture iridate.

Vedremo se il dominio continuerà anche l'anno prossimo o se, come si augura la maggior parte degli appassionati, il terribile tedeschino ricomincerà a doversi sudare pole e successi contro i rivali storici di McLaren, Ferrari, Mercedes, Williams e Renault.

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